Alimentazione Consapevole e Funzionale

Qualità e consapevolezza sono sinonimi di rispetto della natura e del proprio corpo.

Indosseresti mai abiti sciupati e sporchi, di cui non hai personalmente scelto taglia e colore e che non ti stanno bene? Certamente no, eppure magari mangi ugualmente alimenti che non digerisci, non compatibili con il tuo stato di salute e che ti creano disagi senza che tu lo sappia.

Il tuo corpo però, prima o poi, ti presenterà il conto mostrandoti il conto dei patti non rispettati nel tempo.

Attenzione non ti sto dicendo di vivere un’intera vita a dieta. Anzi. Diffida delle “tendenze” che circolano su social, giornali e riviste. È totalmente inutile sottrarre e dividere le calorie: bisogna piuttosto capire cosa succede quando il cibo incontra il tuo corpo.

Al giorno d’oggi tutti possiamo facilmente sapere quante calorie sono contenute in una certa pietanza: abbiamo accesso a molte informazioni sul cibo che ne descrivono le proprietà nutrizionali (carboidrati, grassi, proteine, vitamine, ecc…) ma l’aspetto più importante dell’atto di nutrirsi è prestare attenzione alle necessità dei nostri organi, da cosa, per esempio, vengono sovraccaricati o inattivati.

Se i nostri organi non funzionano come dovrebbero, a causa di un’alimentazione scorretta e poco funzionale, iniziano a manifestarsi i classici sintomi del malessere:

  • sonnolenza
  • gonfiore addominale
  • mal di testa
  • irregolarità intestinale
  • difficoltà a perdere peso in regime ipocalorico
  • ritenzione idrica
  • bocca amara
  • gastrite e reflusso

Il cibo può guarire se sai come funziona su di te

“Prevenire è sempre meglio che curare.” Un vecchio detto che dovrebbe essere messo in pratica soprattutto a tavola.

Non è così difficile prenderci cura del nostro corpo: comunicare con lui, prestare attenzione alle sue trasformazioni ed ai segnali che ci invia, conoscere quelle poche regole da rispettare quando si mangia o ci si allena, sono tutte azioni che possono realmente portare un giovamento a livello di benessere. Ad ognuno il suo regime, ad ognuno il suo abito. Come un abito su misura: impara ad essere consapevole che il fabbisogno energetico è soggettivo, varia in base all’età, a certe condizioni particolari, allo stile di vita e all’ereditarietà.

Mi ci sono voluti anni per capire quale fosse l’allenamento più idoneo per la mia fisicità, ma sentivo che mi mancava ancora qualcosa… ed altro non era che un’alimentazione ad hoc. Mai avrei pensato di risultare intollerante ad alcuni alimenti, mi sentivo sempre molto fortunata perché fino ai 25 anni non ho mai sofferto di disturbi cronici, o per lo meno, non ci facevo caso. In realtà era da quando ne avevo 15 che soffrivo di gastrite ma andava e veniva e pensavo che fosse tutto normale.

Due anni fa poi ho raggiunto l’apice del malessere: una gastrite acuta con reflusso che mi ha letteralmente spaventata e messa in ginocchio perché non sapevo proprio dove e come stare. Da lì un’illuminazione, mentre leggevo e mi documentavo sulle cause possibili di questo evento sono arrivata ai test genetici.

L’ho fatto, e dal momento in cui i risultati sono arrivati, comprensivi di una mappa alimentare ben dettagliata e specifica, ho iniziato a correggere tutti gli errori che inconsciamente commettevo, applicando i principi del food combining.

Al posto del latte vaccino ho iniziato ad utilizzare quello vegetale (avena e mandorla sono tra i miei preferiti), non mangio più di un tuorlo di gallina alla settimana (perché è la parte dell’uovo che tollero meno), bevo al massimo 3 caffè al giorno perché ho una lentissima metabolizzazione della caffeina (e mai prima di fare workout), aggiungo limone alla carne perché soffro di anemia (la vitamina C rende il ferro più assimilabile dall’organismo), non mangio mai frutta a fine pasto (a meno che non siano frutti rossi e mirtilli), cerco di iniziare i miei pasti con un mix di verdura cruda condita solo con olio, sale e aceto di mele (per favorire una digestione più rapida), con la carne e con il pesce scelgo un contorno di verdure cotte o crude ma non amidacee (per esempio le patate).

Ridurre le quantità non basta: il segreto è scegliere gli alimenti giusti e mixarli con astuzia. Un atteggiamento ben lontano dall’idea di restrizione e privazione delle comuni diete ipocaloriche, un approccio che non impone all’organismo deficit e mancanze e che non utilizza la forza per ottenere un risultato che ha come obiettivo primario la salute.

Ti ho stimolato curiosità? Vorresti saperne di più? Scrivimi a [email protected]  oppure in Direct su IG.

 

Irene

3 risposte

  1. Buonasera Irene, mi piacerebbe conoscere bene quale è stato il tuo percorso per arrivare a capire e ottenere il giusto equilibrio anche nel campo dell’alimentazione…dai tutta l’impressione di essere una persona leale e seria in quello che fa perciò conoscere la tua esperienza non potrà che essere utile…ti ringrazio in anticipo

    1. Ciao Donatella, innanzi tutto sono felice di darti un’impressione positiva e sana ed è ciò che mi impegno di fare ogni giorno attraverso questi articoli e attraverso i social. Come dico sempre Longilinea Method non è una dieta ma puro e curativo movimento, ma secondo me (e non solo) dietro c’è molto di più. Poter scoprire ed imparare che esistono modi, strategie e combinazioni di azioni che possano favorire il benessere e la salute della nostra persona è ciò che, insieme all’esercizio fisico, sta alla base del mio metodo. Io provo a raccontare qualche pezzo delle mie esperienze in varie occasioni, e voi siete libere di approfondire da sole o con il mio aiuto a seconda di come vi sentiate. Ti contatterò in privato personalmente così potrai farmi tutte le domande che vuoi! 😉

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